Alla fine ci siamo. I messaggi sono stati lanciati da troppo tempo, le schiere sono serrate, il caos dilaga, la moltitudine aliena squarta e divora tutto ciò che le si para davanti. Un pianeta sull'orlo del crollo, un Governatore tenta un ultima, disperata, sortita.
Ha inizio Nova Astra. La prima campagna narrativa a tema di Warhammer 40.000 dell' Adeptus Alcolica.
Sul pianeta Tragedia, l'Imperium dell'uomo, rappresentato dagli Space Marine e dalla Guardia Imperiale, dovrà intervenire per sigillare la fenditura Warp aperta dal disperato Governatore Planetario nel tentativo di fermare l'invasione di una Bioflotta Tiranide. Le forze dei Demoni, degli Orki, degli Space Marine del Chaos, e dei Tiranidi, occupano già il pianeta. Come se non bastasse, un antica minaccia, testimone di eventi precedenti alla creazione del sistema solare stesso, attiva in silenzio i propri protocolli di rianimazione.
La FDP (Forza di Difesa Planetaria) non ha più uomini, munizioni, speranze. Al largo del sistema però, i primi incrociatori da guerra dei prescelti dell'Imperatore si affacciano sull'abominio. Caricando le proprie armi e recitando le litanie di battaglia.
La battaglia per Tragedia ha inizio.
TRAILER
998.m40, Segmentum Tempestus, sistema solare Nova Astra, pianeta Imperiale Tragedia.
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Non sapevano che i loro disperati messaggi erano finalmente stati ricevuti. Dopo tutto quel tempo era impossibile anche solo ipotizzarlo.
Sulairn Theta, Governatore Planetario, abbassando la testa decise di cedere a qualcosa di invisibile ma tangibile, nella sua mente così come nelle sue ossa.
Crollando sotto il peso di quel patto la realtà materiale marcì ed il warp, in tutta la sua corruzione, si riversò squarciando quell'oscena spaccatura dell'aere.
Le contorte e gorgoglianti forze, ormai non più trattenute, gettarono un ombra di triste e macabra speranza negli occhi del Governatore che stringeva ancora in pugno, fumante, la pistola laser con cui aveva abbattuto Tiarus, il Prete del Dio Macchina, che fino all'ultimo aveva tentato di fermare la sua eretica e disperata follia.
Negli occhi, ormai cambiati, di Sulairn Theta la speranza di fermare l'ondata Tiranide, che mesi prima aveva spezzato le difese planetarie del suo sistema nel giro di poche settimane, svanì.
Così come svanì quella di arginare la WHAAAG. Precipitatasi sul pianeta per partecipare alla carneficina in corso.
La speranza si dissolse non appena il suo cervello riuscì a comprendere le forme alle quali aveva permesso di riversarsi al suo cospetto, bramose di un suo comando benché loro stesse stringessero, ormai indissolubilmente, l'anima del Governatore tra le loro grinfie.
Mentre Sulairn comprendeva quanto grande e concreto fosse stato il suo tradimento, lo psionico ai suoi piedi, incatenato, tortutato e costretto a usare ogni goccia del suo potere, piegato dal dolore fisico e dalla paura, spirò.
Il corpo fu alzato e passato da mani infami alla più grande blasfemia uscita dallo squarcio nella realtà.
La figura torreggiante, ripugnante nella sua maestosa eresia, sollevò il corpo esanime stritolandolo tra gli enormi artigli della mano libera e calato un poderoso fendente della sua ascia, sfrigolante folgori purpuree, dilaniò il manipolo di ufficiali fedeli a Sulairn riuniti con lui nel momento del nero rituale. Le alte corna, lasciavano solchi incandescenti contro il soffitto della sala.
Con un grido di trionfo la Bestia annunciò a tutto il pianeta l'arrivo delle forze più oscure dell'Immaterium.
I demoni.
In uno scalpitio di zoccoli ed artigli, tra grida immonde e sibili di serpenti, la morte marciò su Tragedia.
Pronti a muovere guerra contro gli Orki che a modo loro avevano assalito, per il solo gusto di combattere, la vorace moltitudine Tiranide e le poche truppe rimaste fedeli all'Immortale Imperatore dell'Umanità della Guardia Imperiale, massacrate da questa triplice invasione.
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Quindi, preparatevi, nei tempi a venire, avremo modo di osservare gli eventi che caratterizzeranno questa nuova guerra. Nuove regole, nuove sfide, difese disperate e feroci assalti.
Insomma, benvenuti su Tragedia.
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