mercoledì 6 febbraio 2013

Lo Spirito di Warhammer Pt.2


Continua dal post precedente.

Con l'esempio della miniatura dipinta, ho voluto incentrare il discorso su una cosa "materiale". Questo Hobby non è solo prettamente materiale: Soldatino. Dipingo. Gioco. Sbagliato. Se hai un minimo di passione, ti affezioni ad un intera fazione. Cominci a far parte personalmente del conflitto. Quindi se entri nella mentalità originale, se capisci il meccanismo pensato 25 anni fa da Chambers & Co. sei "dentro". Dai i nomi alle squadre. Nomini i capitani. Finisce che in partita uno dei tuoi modelli riesce nell'impossibile e lo promuovi. Un singolo sergentino inutile, uccise in corpo a corpo un temibile principe demone (del mio amico Mattia Cola). Gli rifeci la miniatura, lo promossi capitano e lo giocai ad ogni partita. Ve ne posto una diapositiva.


Ed ecco che il sergente di cui sopra, divenne Capitano:


Spero di essermi spiegato.

Davanti ad una vastità concettuale di questo calibro, ritengo personalmente molto castrante l'esclusione volontaria di determinati fattori che compongono questo sistema.
Dichiarare: "Io gioco e basta" è molto riduttivo. denota che non si è capito lo spirito intrinseco di questa cosa. Lungi da me imporre il mio pensiero ma vuoi mettere la differenza tra "Fare una Partita" o "Giocare a Warhammer?"
Io, che gioco Angeli Sanguinari, quando scendo in campo contro il Chaos, sò contro chi gioco. So quali Legioni hanno fatto cosa. So che Horus mi ha ammazzato il Primarca. La partita prende vita. La competizione diventa rivalità. Lo scontro, strage.

Questa è la differenza principale tra: -Muovere Pupetti di Plastica tirando dadi- e -Giocare a Warhammer 40.000-


2 commenti:

  1. Totalmente d'accordo!!
    Anche se avrei restaurato la miniatura del sergente! Tanto sono marine.. tutto intercambiabile!

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    1. Poi sarei rimasto senza un sergente! Se avessi sostituito la miniatura del Serg, modificandola a Capitano, sarei rimasto senza di lui :)

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